Cresco praticamente conoscendo fin da piccola tutti i materiali edili trattati nella rivendita sotto casa. Non so dirvi se la passione per il mondo dell’architettura viene nutrito anche da questa energia, ma è certo che essendo mancina e cocciuta ho sempre trovato più facile scrivere il mio nome da destra verso sinistra e disegnare case dalle più’ svariate forme e colori.
Ricordo di aver trascorso i lunghi pomeriggi nella camera di mio fratello sulla scrivania “dei grandi” posizionata sotto una grande finestra a disegnare. La passione per il mondo dell’arte ha accompagnato tutti i miei percorsi di studi, fin dalle elementari ho piacevoli e saldi ricordi dei lavoretti realizzati per le varie ricorrenze con l’indimenticabile maestra Mara.

Il percorso di studi continua con la frequentazione prima delle scuole medie Canossiane con le preghiere mattutine di Madre Orsola (credo che sia un piacevole e indimenticabile ricordo che accomuna tutti i suoi alunni) poi con l’iscrizione al l liceo artistico ad indirizzo scientifico V.Foppa. Anni piacevoli e sereni dove lo studio e la pratica di Ornato, Figura, Disegno, Scultura non hanno mai superato la passione, l’interesse e l’impegno che dedicavo ai lavori per materie come Tecnica e Architettura.

Una gigantesca libreria alle spalle di un’enorme aula piena di tavoloni molto grandi per disegnare mi ha fatto conoscere la storia vera dell’architettura. Nessuna incertezza pertanto sul percorso di studi universitario, Architettura, l’unico momento di dubbio è stata la scelta della sede universitaria.Purtroppo o per fortuna abitare a Bovegno ha comportato per me sempre un grande sacrificio, in quanto il percorso delle scuole medie e superiori frequentate a Brescia mi ha sempre imposto delle levatacce per prendere il pullman alle 6.20 della mattina. Grazie alla possibilità e ai sacrifici miei e dei miei genitori la scelta certa era di frequentare fuorisede l’università. Il dubbio si è chiarito visitando Venezia, passo il test d’ingresso, trovo l’appartamento, valigie pronte e via per gli anni che mi hanno fatto conoscere tante persone provenienti da tutto il mondo. Città ricca di eventi, turistica dove la lontananza da casa i primi mesi mi ha fatto dubitare della scelta fatta, ma cocciuta come mi sono descritta ho tenuto duro. All’inizio tornavo tutti i weekend, ma superata la prima sessione di esami sono arrivata alla fine del percorso universitario dove i miei genitori venivano a Venezia saltuariamente per trovarmi visto che io lo facevo pochissimo.

Il grande punto di svolta è stata la telefonata che ho ricevuto una mattina da mia mamma in cui mi annunciava che la mia storica dipendente (agli anni poco più che ventisettenne e neo sposina) era in attesa. SHOCK… o torni a casa per sostituirla oppure siamo costretti a chiudere il negozio!

In quel periodo trovare e formare una sostituta era molto difficile, non che io avessi molta esperienza ma sembrava la soluzione più saggia. Fortunatamente questa telefonata si incastrava bene con il mio percorso, esami finiti e percorso tesi in fase di elaborazione. Rifaccio le valige e inizio a lavorare presso la più piccola sede dove prima risiedeva il negozio. Boom…parto con un filo di imbarazzo nei confronti dei clienti e nell’arco di poco mi innamoro dell’attività di famiglia. La mia formazione si sposava perfettamente con tutto quello che già avevo in casa, non completamente fatto, ma potenzialmente esplosivo.
Ovviamente porto uno scossone a mio Papà e mia mamma che lavoravano in una serena routine.

Ricordo le previsioni di mio papà quando decisi di fare la prima profonda modifica all’aspetto del negozio… via le piastrelle in un angolo, tinteggiatura scura, stufe colorate e mitica stufa d’acciaio in vetrina, ricordo ancora la frase di mio papà che mi disse: “fai come vuoi, poi vedremo quante ne venderai”. Previsioni piacevolmente smentite! Chiaramente senza l’appoggio dei miei genitori che autorizzandomi scelte imprenditoriali non condivise mi hanno dato modo di provare, a volte riuscire e altre sbagliare, ma sempre con la gioia di trovare una mano tesa che mi aiutasse a rialzarmi.

Vi confesso che ho avuto un pessimo periodo nella mia vita, visto che ve la devo raccontare, che paradossalmente ha coinvolto la mia sfera personale e non lavorativa. Non uno, bensì due uomini che mi hanno tolto la serenità, il rispetto e soprattutto l’onore. Riscrivendo queste frasi prendo consapevolezza, sempre più, che queste esperienze hanno fatto sì che oggi sia la donna che sono diventata.

Sicuramente con una grande e continua voglia di imparare, che ha preso consapevolezza di farsi circondare da persone e cose che la fanno star bene. Di seguire il suo istinto e le sue percezioni. Questo periodo fortunatamente è passato…l’azienda è cresciuta e mi auguro che continui a farlo, ho trovato l’amore, l’amore che mi rende serena e che lavora con me in azienda, Emanuele. Sono ormai otto anni che conviviamo e condividiamo oltre al lavoro anche la passione per lo sport. Lui da ex giocatore oggi si dedica ad allenare, Io dopo l’università ho ripreso in modo amatoriale a giocare a tennis, cosa che da piccola abitando molto distante dai campi da tennis potevo fare solo nei periodi estivi.

Con il mio lavoro, il mio compagno, che mi ha fatto trovare una gran serenità, direi che il tennis è l’altra mia grande passione.
Purtroppo non ho figli, forse l’amore l’ho trovato tardi, soprattutto reduce da pessime esperienze che hanno fatto sì che il mio focus fosse centrato sul lavoro, oppure chi lo sa, magari il futuro molto prossimo mi riserverà qualche altra sorpresa.

 

No, non scelgo mobili al posto vostro!
La risposta è più complessa, per quanto mi riguarda è trasformare un bisogno tecnico in una emozione.

Cresciuta a fotografia e musica, ho occhi e orecchie che ricercano il particolare e l’armonia della composizione. Di ciò che stato, divoro storie di design e di moda. Come una detective dei film che tanto amo, ricerco materiali e sfumature cromatiche.

Color power è il mio mantra, ma non mi definisco in uno stile preciso; perché le categorie mi vanno strette.
Da ogni viaggio ho imparato che non esiste un unico punto di vista, ma molteplici prospettive.

É una mezzosangue (non nel senso della saga di Harry Potter) ha sangue nordico e italiano. Ama l’arte, dipingeva, mentre ora, segue le ristrutturazioni delle case dei nostri clienti e si cimenta tra l’essere moglie e madre di due ragazzi. Ha visto crescere l’azienda, ne conosce ogni angolo e cliente. L’abbiamo presa che era una ragazzina ed è maturata diventando una professionista insieme a noi. È curiosa, paziente, ama il buon gusto, legge, studia i nuovi prodotti e si documenta sulle nuove normative. Ama il cinema che fu e qualcosa di quello che è diventato, Odissea nello spazio di Kubrick tra i suoi preferiti, fantascienza e design!
È una sognatrice, ma con i piedi ben ancorati per terra. Ama viaggiare e riempirsi gli occhi e la mente della cultura e delle emozioni dei luoghi.
Sa ascoltare e comprendere i bisogni dei clienti, è chiara ed empatica.
Questa è Mariitta Pighetti consulente commerciale.

mi sono diplomata nel 2000 in ragioneria presso l’istituto Abba Ballini di Brescia.
Ho un’ esperienza lavorativa di 4 anni come impiegata in un studio commercialista e di 17 anni in ditte private come impiegata amministrativa/contabile.
Le mie passioni sono il canto e faccio parte del coro Schola Cantorum S. Zenone di Preavalle.